Top 10 Features: Modellazione ibrida

Continua l’approfondimento delle funzionalità di ThinkDesign. Questo mese esploriamo le molteplici possibilità offerte dalla Modellazione ibrida.

 

Lavorare in maniera ibrida significa avere la flessibilità di cambiare approccio alternando le potenzialità di differenti tipi di modellazione e di differenti tipi di geometrie.
Nella creazione di un modello 3D in ThinkDesign, il concetto di ibrido si esprime sostanzialmente nella possibilità di poter lavorare sia con solidi chiusi che con solidi aperti (skin), intervallando e integrando le funzionalità di modellazione solida a quelle di modellazione di superfici.

La scelta del tipo di approccio iniziale da utilizzare nella modellazione del particolare è tipicamente condizionata dalla forma. Forme lineari che presentano volumi principalmente piani, cilidrici e di rivoluzione, sono facilmente realizzabili attraverso un approccio di tipo parametrico con la modellazione solida. Non ci sono limiti teorici, invece, nel rappresentare forme libere nello spazio utilizzando un approccio per superfici.

Nel primo caso l’utente lavora con dei solidi chiusi, disegnando un volume chiuso sul quale è possibile applicare – unendo o sottraendo volumi – le lavorazioni. Fori, tasche, appendici e raccordi sono operazioni comuni su un modello solido.

Nella modellazione di superfici, invece, ci si concentra sulla “pelle esterna” che determina la forma: sono quindi più comuni operazioni di taglio e di intersezione tra le singole superfici per poter creare quell’insieme di facce che determinano complessivamente la forma desiderata.

Un insieme di superfici con bordi adiacenti può essere trasformato in solidi. Se queste non racchiudono un volume, possiamo parlare di solidi aperti o di skin.

Alle skin possono essere applicate lavorazioni solide quali raccordi, tasche e appendici, ottenendo il risultato più rapidamente e in modo parametrico. Inoltre, tra solidi e skin possono essere applicate anche operazioni booleane, consentendo di ottenere in modo immediato intersezioni anche tra molte facce.

Un processo inverso consiste nell’estrarre alcune facce di un solido per sostituirle con altre facce create con dei comandi di superfici, mantenendo la storia del modello e l’associatività nelle superfici.

Quelle sopra menzionate sono solo alcune delle possibilità offerte dalla modellazione ibrida, che rendono disponibili una serie di vantaggi in differenti scenari, ad esempio:

  • lavorare con geometrie importate anche se presentano parti/facce mancanti
  • realizzare modelli che combinano forme semplici e lineari con forme complesse e di stile
  • ottenere rapidamente la separazione tra core & cavity
  • avere il massimo della flessibilità e poter sfruttare tutte le potenzialità degli strumenti pur mantenendo l’associatività nella storia di modellazione, e quindi poter intervenire modificando/ridefinendo le relative feature
  • utilizzare a pieno le potenzialità dell’ambiente multi-geometry, in cui possono convivere tipologie differenti di entità grafiche rappresentate con solidi, superfici, curve e solidi di suddivisione.

Vi rimandiamo ai prossimi articoli di questa rubrica per analizzare alcuni esempi concreti di applicazione della modellazione ibrida.

Restate sintonizzati!